Applicazioni Silverlight con il cloud computing su Windows Azure

di Marco Leoncini, in Silverlight,

Dietro il termine "cloud computing", diventato di moda solo ultimamente, si cela in realtà un concetto vecchio quasi quanto l'informatica: con queste due semplici parole, infatti, è indicato un modo di utilizzare un insieme di risorse hardware attraverso un'insieme di servizi.

Il programmatore non sa esattamente quale hardware sta utilizzando, il tutto è gestito e bilanciato in base all'utilizzo e al carico dal fornitore del servizio stesso, il quale se ne accolla l'onere. Sono molti i fornitori di questo tipo di servizio, da Google e Amazon fino a Microsoft: quest'ultima raggruppa un insieme di servizi con il nome di Windows Azure.

Come abbiamo visto nell'articolo introduttivo a Windows Azure, quest'ultimo si compone di diversi servizi, i quali possono essere utilizzati senza che il modello di sviluppo di un'applicazione Silverlight ne sia alterato.

Azure Content Delivery Network

Azure Content Delivery Network (CDN) è parte di Windows Azure, quest'ultimo è definito dalla stessa Microsoft come sistema operativo esposto come servizio, del quale è possibile utilizzarne una certa porzione; in questo caso parliamo di storage. Windows Azure CDN è presente in Europa, Stati Uniti, Asia, Australia Sud America con diciotto "punti" di accesso, posizionati strategicamente per fornire il contenuto richiesto dall'utente sempre con la massima banda disponibile.

In particolare, CDN è una funzione che possiamo attivare su qualsiasi storage service attraverso il Windows Azure Developer Portal. Possiamo utilizzare CDN come un qualsiasi altro repository per distribuire il file XAP della nostra applicazione Silverlight o qualsiasi altra risorsa che quest'ultima utilizzi, come ad esempio video, audio e immagini, con il non trascurabile vantaggio che il contenuto è servito al client in modo mirato, utilizzando il server geograficamente più vicino e alla massima velocità disponibile.

In parole più semplici: consideriamo due utenti, il primo residente in Europa, mentre il secondo negli Stati Uniti. Essi possono attingere al contenuto nella nostra applicazione dal loro punto di accesso più vicino, contrariamente a quando accade con lo storage tradizionale, nel quale ogni richiesta viene sempre inviata al Windows Azure Blob service.

Per utilizzare CDN per prima cosa dobbiamo creare un nuovo servizio attraverso il Windows Azure Developer Portal, nel menu di sinistra scegliamo Windows Azure e clicchiamo sul link "New Service".

Nella pagina successiva dobbiamo decidere il tipo di servizio da creare, nel nostro caso la scelta naturalmente ricade su Storage Account.

Nella schermata successiva impostiamo il nome del servizio e una descrizione e proseguiamo facendo click su Next, al termine del processo di creazione ci troviamo davanti ad una pagina che contiene il riepilogo dei dati per l'utilizzo del servizio. Nella sezione Content Delivery Network clicchiamo sul bottone a destra per abilitare l'endpoint, una finestra di dialogo ci avverte che la propagazione richiederà all'incirca un'ora.

Attivato il servizio, CDN ci mette a disposizione un dominio con un URL che segue il formato : http://<guid>.vo.msecnd.net. Possiamo usare questo dominio per accedere a qualsiasi container pubblico. Ad esempio, se creiamo un container di nome videos, otteniamo i seguenti formati:

  • Windows Azure Blob service - URL: http://sli.blob.core.windows.net/videos/
  • Windows Azure CDN - URL: http://<guid>.vo.msecnd.net/videos/
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